Curcuma, contro la sindrome metabolica


La curcumina è il componente attivo più studiato della curcuma. E’ dotata di un ampio spettro di attività farmacologiche e mostra una potenziale attività per il trattamento della sindrome metabolica, l’obesità e il diabete.
Nel tessuto adiposo umano, la curcumina riduce l’espressione di adipochine, interleuchina-6 (IL-6) e tumore necrosis factor-alfa (TNF), potenti agenti pro infiammatori. Inoltre, induce l’espressione di adiponectina, l’agente antinfiammatorio più importante secreto dagli adipociti.
La curcumina presenta effetti anti-iperglicemici e insulina sensibilizzanti. Inoltre, la curcumina è inibitore selettivo della 11-betaHSD122 umana, la cui attività è in relazione con alte concentrazioni di cortisolo nel tessuto adiposo e con lo sviluppo di obesità centrale, insulino-resistenza, e diabete in modelli murini.
Nell’uomo il cortisolo è uno dei fattori importanti nel promuovere la sindrome metabolica.
La curcumina è purtroppo una molecola scarsamente biodisponibile quando assunta per via orale ed è per questo che negli ultimi anni sono sorte diverse forme di curcumina, dove la sostanza si trova coniugata ad altre molecole allo scopo di favorirne l’assorbimento e un’emivita più lunga.
Lo studio
Sulla base di queste conoscenze, alcuni ricercatori hanno valutato in uno studio controllato randomizzato, la tollerabilità e l’efficacia di un complesso curcumina-fosfatidilserina in forma di fitosoma e di fosfatidilserina pura in soggetti in sovrappeso affetti da sindrome metabolica, con particolare attenzione alla intolleranza al glucosio e all’accumulo di grasso di tipo androide. Un gruppo di 127 soggetti, sono stati sottoposti a un trattamento di 30 giorni che includeva correzione dietetica e modificazione dello stile di vita. I soggetti hanno mostrato una perdita di peso inferiore al 2%. Tra questi, 44 soggetti sono stati assegnati casualmente rispettivamente o a un gruppo che per ulteriori 30 giorni ha proseguito aggiungendo l’assunzione CUR-SER o a un gruppo che ha proseguito aggiungendo solo fosfatildiserina.
I risultati riguardanti le misurazioni antropometriche e la composizione corporea sono stati analizzati al momento dell’arruolamento e dopo 30 e 60 giorni. La somministrazione di curcumina aumenta la perdita di peso dall’ 1,88 al 4,91%, una percentuale di riduzione del grasso corporeo (0,70-8,43%), una riduzione del girovita (2,36-4,14%), il miglioramento della riduzione della circonferenza fianchi 0,74-2,51% e la riduzione del BMI (dalle 2.10 al 6,43% del) (p <0,01 per tutti i confronti). La Fosfatidilserina da sola non ha mostrato alcun effetto statisticamente significativo. La tollerabilità è stata molto buona per entrambi i trattamenti.
Significato clinico
Anche se preliminari, i risultati suggeriscono che una forma biodisponibile di curcumina è ben tollerata e in grado di influenzare positivamente la gestione di peso nelle persone in sovrappeso affetti da sindrome metabolica. Di Pierro F, et al.



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