Epilessia

- Epidemiologia
- Trattamento farmacologico
- Alimentazione
- Alimenti da ridurre o da evitare
- Consigli pratici
La parola “epilessia” deriva dal greco antico e significa “attacco”. Si tratta di un disturbo del sistema nervoso centrale caratterizzato da un’alterazione dell’attività neuronale, cioè delle cellule nervose deputate alla trasmissione elettro-chimica degli impulsi.
Epidemiologia
L’epilessia è caratterizzata dalla cronica comparsa di crisi epilettiche indotte da un’eccessiva attività dei neuroni cerebrali, la cui scarica energetica è registrabile all’elettroencefalogramma. Durante la crisi il paziente manifesta modificazioni del comportamento e svariati sintomi, che possono andare dalla comparsa di strane sensazioni/emozioni, alle crisi convulsive e fino alla perdita di coscienza.
È uno dei disturbi neurologici più frequenti. Secondo recenti stime in Italia, i pazienti affetti da epilessia sono circa 500.000, di cui circa 125.000 con forme resistenti alla terapia farmacologica.
Trattamento farmacologico
I farmaci antiepilettici classici sono:
- fenobarbital,
- valproato,
- carbamazepina,
- fenitoina,
- etosuccimide.
Altre molecole di più recente introduzione (felbamato, gabapentin, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, tiagabina, topiramato, vigabatrin) vengono usate per indicazioni particolari o per aumentare l’efficacia degli antiepilettici classici quando da soli non riescono a sopprimere le crisi.
Tutti i farmaci hanno delle controindicazioni e per questa ragione, le terapie farmacologica e dietetica devono avvenire sotto la vigilanza di medici specialisti che in caso di necessità provvederanno ad adattarla.
Alimentazione
- La persona che soffre di epilessia, in linea genarle, dovrebbe seguire una dieta ben equilibrata e basata sui principi della dieta mediterranea.
- Bisogna privilegiare gli alimenti integrali e includere verdure a foglia verde, carote, bietole, fagioli e piselli. Altri alimenti consigliati sono lo yogurt, i succhi di verdura, le uova, le noci e i semi crudi, i fagioli di soia, l’uva rossa, il latte e i formaggi.
- È preferibile alimentarsi con piccoli pasti assunti nel corso della giornata.
- Le bevande alcoliche dovrebbero essere evitate, perché possono aumentare la quantità e la gravità degli attacchi.
In casi particolari, sia i bambini che gli adulti malati di epilessia possono seguire una dieta chetogenica. L’indicazione a seguire la dieta chetogenica deve essere sempre prescritta dal medico specialista che valuterà caso per caso indicazioni e controindicazioni. Le linee guida italiane e internazionali considerano la dieta chetogenica un trattamento non farmacologico efficace per pazienti con epilessia resistente ai farmaci e per quei pazienti in cui i farmaci antiepilettici provocano gravi effetti collaterali.
Nella dieta chetogenica i grassi rappresentano l’87-90 % delle calorie e gli zuccheri meno del 5%, per cui il contenuto è ridotto fino ad un minimo di 10 grammi al giorno.
Alimenti da ridurre o da evitare
- Bevande alcoliche:
L’alcol ha effetti negativi sul sistema nervoso centrale e quindi potrebbe aumentare il rischio di attacchi. - Caffè, tè e altre bevande eccitanti:
Possono aumentare il rischio di crisi epilettiche.
Consigli pratici
- Si deve
Dato che l’epilessia non è riconoscibile da segni particolari o sintomi, in assenza di crisi, la maggior parte dei pazienti non presenta differenze rispetto ai soggetti non epilettici, né dal punto di vista intellettivo, né da quello emotivo e affettivo. È necessario, tuttavia, che i genitori informino il personale scolastico e i compagni di scuola del bimbo che soffre di epilessia, e lo stesso vale per il datore di lavoro e i colleghi dell’adulto con la malattia.
I controlli periodici dallo specialista neurologo sono necessari e indispensabili e lo stesso vale per la stretta collaborazione tra il malato, la famiglia e il medico o il pediatra di famiglia.
- Si può
Le persone con epilessia possono viaggiare in aereo, però, coloro che presentano crisi molto frequenti e che necessitano di affrontare lunghi viaggi aerei devono certamente usare delle precauzioni tenendo ben presente che la mancanza di adeguate strutture di soccorso in caso di necessità potrebbero infatti rappresentare un problema. È meglio dunque, prima di affrontare un viaggio aereo, consultare il proprio medico.
I pazienti epilettici possono guidare l’auto, ma per poter guidare occorre non avere crisi epilettiche da un anno. Non sono inoltre previste restrizioni alla guida nel caso di pazienti con sole crisi notturne, con crisi non accompagnate a perdita di coscienza o provocate da fatti acuti a carico del sistema nervoso senza tendenza a rappresentare una malattia epilettica.
Per chi desidera guardare la tv è bene sapere che in alcuni casi di suscettibilità spiccata agli stimoli visivi, possono presentarsi crisi epilettiche davanti alla tv o ai videogiochi. Per prevenirle è bene non trascorrere lunghi periodi davanti allo schermo e fare delle pause; illuminare l’ambiente ed evitare la penombra; non sedere troppo vicini allo schermo e ridurre la luminosità dello schermo.
Per far fronte a eventuali casi d’emergenza, durante i viaggi e gli spostamenti da casa, è importante portare sempre con sé un documento che fornisce indicazioni circa la terapia farmacologia a cui ci si sta sottoponendo.
- Non si può
Danza, atletica e diversi sport di contatto, come il judo, o di squadra, come il calcio, fanno parte del gruppo che non costituisce rischi aggiunti per gli epilettici.
È meglio però evitare gli sport che implicano condizioni estreme.
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