Parkinson

Il Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale che coinvolge il controllo dei movimenti e dell'equilibrio.
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Il Parkinson è una malattia degenerativa del sistema nervoso centrale, a evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge generalmente il controllo dei movimenti e dell’equilibrio. È la più frequente tra i cosiddetti “disordini del movimento”, tuttavia le cause non sono ancora totalmente note; sembra che vi siano molteplici fattori, genetici e ambientali, a concorrere al suo sviluppo.

Sintomatologia

I principali sintomi motori della malattia di Parkinson sono:

  • il tremore a riposo,
  • la rigidità,
  • la bradicinesia (lentezza dei movimenti automatici),
  • l’instabilità posturale (perdita di equilibrio), in una fase più avanzata.

Questi sintomi si presentano in modo asimmetrico e con esordio incostante ma progressivo.

Oltre a sintomi di carattere motorio, si possono presentare anche fenomeni non motori quali:

  • disturbi vegetativi viscerali,
  • disturbi dell’olfatto,
  • disturbi del sonno,
  • disturbi dell’umore,
  • disturbi delle funzioni cognitive,
  • affaticamento.

In aggiunta, possono essere presenti, specie nelle fasi avanzate della malattia, diverse complicazioni, come:

  • la difficoltà a deglutire (disfagia),
  • la stitichezza persistente (stipsi cronica),
  • l’aumento o la diminuzione del peso corporeo.

Il morbo di Parkinson non è una malattia mortale di per sé, ma peggiora con il tempo. L’aspettativa di vita media di un paziente con il morbo di Parkinson è generalmente la stessa di una persona che non ha la malattia; tuttavia, negli ultimi stadi, il morbo di Parkinson potrebbe causare complicazioni come asfissia, polmonite e cadute ad esito fatale.

Il progredire dei sintomi nel morbo di Parkinson potrebbe essere rapido o impiegare 20 anni o più.

Alimentazione

Studi scientifici dimostrano che una dieta ipoproteica a pranzo migliora l’efficacia della terapia farmacologica a base di levodopa e che un’alimentazione equilibrata diminuisce il rischio di malattie metaboliche (colesterolo elevato, diabete, gotta), di malattie cardiovascolari e di malattie a carico del sistema osteoarticolare.

Alimenti consigliati

  • Frutta

È consigliato il consumo di 2-3 porzioni /die di frutta. In presenza di stipsi, sono da privilegiare kiwi (per chi non soffre di diverticolosi) e frutta cotta (preferibilmente pere o prugne); nei casi di disfagia, preferire frutta frullata o in mousse.

  • Verdura 

Ad ogni pasto, consumare almeno una porzione di verdura, variandone i colori in modo da assumere più tipologie di antiossidanti, vitamine e fibra. Preferire la verdura di stagione. In presenza di malnutrizione e disfagia consumare verdure cotte.

  • Pesce

Se ne consiglia il consumo di due porzioni a settimana, alternando i pesci più magri (come sogliola, trota, platessa) con quelli più grassi (come salmone o pesce spada) e con il pesce azzurro. Il pesce è una fonte importante di acidi grassi polinsaturi omega-3.

  • Carne

Preferire i tagli magri. In presenza di disfagia privilegiare carne trita (ad esempio, in polpetta o hamburger).

  • Latte e yogurt

Sono consigliati latti e yogurt parzialmente scremati, una porzione al giorno. Anche il latte fermentato può essere assunto e rappresenta un valido aiuto in presenza di stipsi.

  • Formaggio

Consumare un paio di volte a settimana.

  • Legumi

Consumare almeno un paio di volte a settimana.

  • Uova

2 a settimana.

  • Olio extravergine d’oliva

Fonte di acidi grassi monoinsaturi.

  • Cereali integrali

Da alternare ove possibile a quelli raffinati, utili anche per contrastare la stitichezza. Semolino, crema di riso o patate lesse possono essere validi sostituti di pasta e riso in caso di disfagia.

Bere almeno un litro e mezzo al giorno di acqua.

Alimenti da ridurre o da evitare

  • Bevande alcoliche

L’alcol ha effetti negativi sul sistema nervoso centrale e può accentuare i problemi dovuti alla malattia, come la mancanza di coordinamento ed equilibrio, tremori, deficit cognitivi. Da ricordare, inoltre, che molti farmaci che vengono prescritti per la malattia di Parkinson hanno dannosi effetti collaterali se abbinati all’alcol.

  • Insaccati: salame cotto, salsiccia, mortadella, cotechino, zamponi.
  • Carni rosse con tagli più grassi e frattaglie.
  • Grassi di origine animale, come burro, lardo, strutto.

Da evitare in corso di terapia con levodopa, poiché possono ostacolarne l’assorbimento rallentando lo svuotamento dello stomaco.

  • Latte e yogurt interi e formaggi più grassi
  • Caffè

Non superare i tre caffè al giorno.

  • Sale

È buona regola ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la cottura ed evitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità (alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia).

  • Zucchero, miele, dolciumi, (come torte, pasticcini, caramelle, prodotti da forno farciti, ecc.) e bevande zuccherate (come succo di frutta, cola, acqua tonica, ecc.).

Limitare l’assunzione di zuccheri semplici poiché legati ad un aumentato rischio di sviluppare obesità e diabete mellito tipo 2.

Consigli pratici

Evitare la sedentarietà.

L’esercizio fisico migliora la forza muscolare, la flessibilità delle articolazioni, l’equilibrio, l’andatura, la coordinazione (fluidità e precisione del movimento), la capacità di svolgere le normali attività della vita quotidiana. Inoltre, aiuta a prevenire la stipsi, i disturbi del sonno e l’osteoporosi.

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