Tumore colorettale

Epidemiologia
Il tumore del colon è tra i tumori più frequentemente diagnosticati al mondo e la sua incidenza è collegata allo stile di vita adottato, come osservato dalle casistiche internazionali. In particolare, il tumore al colon-retto è il terzo tumore più diagnosticato e si stima che nei paesi occidentali circa il 5% della popolazione sia a forte rischio di sviluppare questo tumore nel corso della vita. Questa patologia si sviluppa lentamente e solo dopo molto tempo compare il dolore, che è spesso associato ad un’ostruzione intestinale.
Gli aspetti genetici sono alquanto complessi ed esistono sindromi ereditarie ad alto rischio. Ad ogni modo, solo il 5-10% di tutti i casi sono spiegabili dal punto di vista genetico; la restante parte risente notevolmente dei fattori di natura ambientale. Sulla base delle evidenze scientifiche finora accumulate, numerosi enti internazionali come il World Cancer Research Fund sostengono che il cancro al colon sia uno dei tumori più modificabili attraverso la dieta.
Alimentazione e tumore colorettale
Esistono specifici fattori dietetici o legati allo stile di vita che possono promuovere o proteggere da questa patologia. Per esempio, il consumo di carne rossa e dei grassi di origine animale aumenta il rischio, il quale si riduce, invece, con un apporto adeguato di fibre vegetali.
Nello studio della dieta per il tumore al colon, le linee guida internazionali raccomandano di ridurre:
- la carne rossa e quella processata,
- i cereali raffinati,
- gli zuccheri semplici.
Viceversa, sono da prediligere:
- la carne bianca,
- il pesce,
- i cereali integrali,
- i legumi,
- le verdure,
- la frutta.
Gli studi confermano che il consumo di frutta, verdure e cereali mostra effetti protettivi sullo sviluppo di adenomi. Alcuni alimenti sono risultati particolarmente benefici, come per esempio i frutti di bosco che contengono naturalmente minerali, vitamine, fibre e polifenoli antiossidanti, che sono utili soprattutto in caso di infiammazione del colon.
È importante che l’alimentazione sia varia ed equilibrata, evitando carenze di micronutrienti importanti e di antiossidanti tra cui il selenio, che mostra effetti anticancerogeni grazie alla sua capacità di proteggere il DNA dai danni. Il rischio aumenta invece in caso di carenza di acido folico e di metionina.
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