Chetogenica nel Parkinson

Uno studio pilota
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Come ogni anno, l’11 aprile ricorre la giornata mondiale del Parkinson, scelta come omaggio alla data di nascita di James Parkinson, il medico inglese che nel 1817 descrisse per la prima volta la “paralisi agitante”.

Le persone con malattie neurodegenerative (NDD), come il morbo di Parkinson (PD) sono individui che soffrono di una progressiva perdita delle funzioni del sistema nervoso centrale. Si prevede che il numero di persone colpite aumenterà a 70 milioni di pazienti entro il 2030 e a 106 milioni entro il 2050.
Accanto ai trattamenti farmacologici, le prove della ricerca suggeriscono che una dieta a basso contenuto di carboidrati/ricca di grassi (LCHF)/chetogenica (KD) sia un trattamento benefico di malattie croniche come obesità, diabete, malattie cardiovascolari e NDD, in particolare, nel morbo di Parkinson.

Lo studio pilota

I ricercatori statunitensi hanno coinvolto 16 adulti di età compresa tra 36 e 80 anni con PD e li hanno sottoposti a dieta chetogenica per 12 settimane. Sebbene la dieta chetogenica migliori la glicemia nel diabete e il controllo delle crisi nell’epilessia, esistono lacune nella ricerca in questo intervento dietetico nel PD.

L’intervento dietetico consisteva in 0,8 g di proteine per kg di peso corporeo o il 17% delle calorie giornaliere totali da fonti proteiche. L’assunzione di carboidrati era limitata al 3-4% delle calorie giornaliere totali. Ai partecipanti è stato chiesto di assumere i loro farmaci come al solito.
Lo studio ha fornito confronti pre-post-studio di biomarcatori, peso, misurazione della vita, scala di valutazione della malattia di Parkinson (UPDRS), Parkinson’s Anxiety Scale (PAS) e Center for Epidemiologic Studies Depression Scale Revised-20 (CESD-R-20) per la depressione.

I partecipanti hanno riportato miglioramenti nei sintomi sia motori che non motori con effetti collaterali molto lievi.
Statisticamente, si sono verificati miglioramenti significativi in diverse misurazioni quali i punteggi PAS e UPDRS.
Il peso si è ridotto in modo significativo, così come la circonferenza vita, l’insulinemia e l’emoglobina glicata.
Nessuna variazione per colesterolo HDL, trigliceridi, glicemia e proteina C reattiva.

Significato clinico

Una dieta chetogenica di 12 settimane negli adulti con PD può influenzare positivamente la mobilità, l’equilibrio, la cognizione, la cura di sé, l’ansia e la salute generale. La formulazione di un protocollo ad hoc per aiutare questi pazienti attraverso la terapia alimentare è ancora oggetto di studio, ma i risultati sono promettenti.

Bibliografia : Melanie M Tidman, Dawn White, Timothy White 

mar 12 aprile 2022
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