Il BMI non basta


L’indice di massa corporea (BMI) è un parametro comunemente utilizzato per valutare l’adiposità nella popolazione generale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce il sovrappeso e l’obesità come un accumulo anormale o eccessivo di grasso che aumenta il rischio di malattie cardiometaboliche e di alcuni tipi di cancro.
L’associazione tra BMI e mortalità per tutte le cause per BMI superiore a 25 kg/m 2 (sovrappeso) e superiore a 30 kg/m 2 (obeso) è ben documentata e il BMI è stato ampiamente utilizzato e accettato come semplice metodo per classificare il rischio cardiometabolico in base allo stato del peso.
Nonostante sia uno strumento pratico per valutare l’obesità e prevedere malattie croniche e mortalità in una vasta popolazione, l’uso del BMI per identificare il grasso in eccesso a livello individuale ha una ragionevole specificità, ma una scarsa sensibilità: circa la metà degli individui con una percentuale di grasso corporeo eccessiva vengono erroneamente classificati come non obesi.
Il fenomeno degli individui di peso normale metabolicamente obesi (NWO) rappresenta una nuova categoria di obesità caratterizzata da un elevato grasso corporeo pur avendo un BMI normale, associata ad un alto rischio di disregolazione cardiometabolica, sindrome metabolica e fattori di rischio cardiovascolare.
Un alto contenuto di grassi con una bassa massa muscolare può indicare inoltre la sarcopenia, suggerendo che la valutazione della composizione corporea possa dare informazioni prognostiche più utili sul rischio di morbilità di un individuo rispetto ai tradizionali indicatori di adiposità come il BMI.
Lo studio
Uno studio trasversale ha incluso 3.001 partecipanti (età 20-95, 52% uomini, BMI 28,0 ± 5,5 kg/m2) che hanno completato una valutazione antropometrica, una doppia assorbimetria a raggi X (DXA) per misurare la composizione corporea e i marcatori cardiometabolici ematici.
Di tutti i partecipanti allo studio, 967 avevano un BMI normale (18,5–24,9 kg/m 2) con un’ampia distribuzione del grasso corporeo (4–49%). Di questi, il 26% degli uomini e il 38% delle donne sono stati classificati con eccesso di adiposità. Rispetto ai partecipanti magri di peso normale, gli uomini e le donne obesi di peso normale avevano trigliceridi più alti e solo per gli uomini colesterolo totale più alto. Tra NWO, l’eccessiva circonferenza addominale era prevalente nel 60% delle donne con NWO (≥88 cm), ma solo nel 4% degli uomini (≥102 cm).
Significato clinico
Una maggiore adiposità, anche all’interno del peso normale, aumenta il rischio cardiometabolico e la circonferenza della vita addominale ha classificato erroneamente l’obesità negli individui di peso normale. Questo studio evidenzia la necessità di una valutazione della composizione corporea per determinare il rischio cardiometabolico per gli adulti con peso corporeo normale.



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