Dalla pelle, un marker di salute generale


Un recente studio pubblicato su Scientific Reports esplora il legame tra l’autofluorescenza della pelle (SAF) e il rischio di mortalità, in particolare quello legato a cause cardiovascolari e tumorali.
L’autofluorescenza della pelle è un fenomeno causato dall’accumulo di specifici composti chiamati prodotti di glicazione avanzata (AGE), che si formano quando zuccheri e proteine si legano in modo irreversibile nelle cellule del corpo. L’accumulo di AGE è associato a processi di invecchiamento e infiammazione e può aumentare in seguito a fattori come alimentazione, stile di vita e patologie croniche.
Lo studio
L’obiettivo di questo studio era quello di valutare se i livelli di SAF, rilevati tramite una semplice misurazione sulla pelle, fossero collegati a un aumento della mortalità per cause specifiche, come malattie cardiovascolari e cancro, nella popolazione generale.
Sono stati analizzati i dati di 77.143 persone senza una diagnosi pregressa di diabete o malattie cardiovascolari, che sono stati seguiti per un periodo mediano di circa 9,5 anni (115 mesi). Durante questo periodo, è stata monitorata la causa della morte di ciascun partecipante tramite un database comunale.
Dai risultati emerge che i partecipanti con alti livelli di SAF avevano un rischio significativamente maggiore di mortalità cardiovascolare. Nel dettaglio, coloro che si trovavano nel quartile più alto di SAF mostravano probabilità 12,6 volte superiori di mortalità cardiovascolare rispetto a chi presentava livelli più bassi. Questo rischio, tuttavia, si è ridotto a 1,8 volte quando i risultati sono stati aggiustati per l’età. Quando ulteriori fattori come sesso, stato di fumatore e indice di massa corporea (BMI) sono stati considerati, l’associazione è diventata statisticamente meno rilevante.
Anche per quanto riguarda la mortalità legata al cancro, i risultati sono stati significativi: i partecipanti nel quartile più alto di SAF presentavano probabilità 8,6 volte maggiori di decesso per cancro rispetto a coloro con SAF inferiore. Dopo l’aggiustamento per età, questa probabilità scendeva a 2,1 volte, mentre considerando anche sesso, stato di fumatore e BMI si attestava a 1,7 volte.
Significato clinico
Lo studio suggerisce che l’autofluorescenza della pelle potrebbe rappresentare un potenziale indicatore di rischio per la mortalità generale, oltre che per mortalità specifica legata a malattie cardiovascolari e cancro. Questo metodo non invasivo potrebbe, in futuro, diventare uno strumento di screening per identificare le persone a maggior rischio e permettere un intervento tempestivo su fattori di rischio modificabili, come dieta e stile di vita.
Cos’è l’autofluorescenza cutanea e come si misura?
La misurazione della SAF viene effettuata mediante uno strumento che illumina una piccola area di pelle con luce ultravioletta. La pelle riflette questa luce e l’intensità della riflessione (autofluorescenza) indica la presenza di AGE. Più alto è il livello di SAF, maggiore è l’accumulo di AGE, che potrebbe riflettere un danno progressivo ai tessuti associato a invecchiamento, infiammazione e altre patologie croniche.
SAF è quindi un indicatore rilevante della salute complessiva. L’implementazione di misurazioni SAF in contesti clinici potrebbe aiutare a identificare persone a rischio elevato, consentendo di intervenire sui fattori di rischio legati allo stile di vita, migliorando così la qualità e la durata della vita in salute.



- Disordini cardiovascolariI disordini cardiovascolari interessano cuore e vasi sanguigni; sono la principale causa di morte ma alcuni fattori di rischio sono prevenibili.Il Food IntakeIl food intake è l’analisi dei consumi alimentari in termini di calorie e nutrienti, così da impostare un piano dietetico personalizzato.