L’importanza di guardare oltre il peso


Quando pensiamo all’obesità, spesso la associamo a un semplice numero: l’indice di massa corporea (BMI). Tuttavia, il BMI non ci dice tutto sulla nostra salute. Non considera, ad esempio, la quantità di grasso che abbiamo, dove si accumula e la quantità di massa muscolare e ossea.
La fragilità: un problema crescente, soprattutto nelle donne
Un concetto importante da considerare è quello di “fragilità”. Le persone fragili sono più vulnerabili alle cadute, alle fratture e alle infezioni. Studi recenti hanno dimostrato che le donne sono più a rischio di sviluppare fragilità rispetto agli uomini.
Obesità osteosarcopenica: una combinazione pericolosa
Un fattore che contribuisce alla fragilità, soprattutto nelle donne in menopausa, è l’obesità osteosarcopenica. Questa condizione colpisce circa il 6-41% delle donne in postmenopausa ed è caratterizzata da un eccesso di grasso corporeo, una perdita di massa muscolare (sarcopenia) e una riduzione della densità minerale ossea (osteoporosi).
I cambiamenti ormonali che si verificano durante la menopausa rendono le donne più suscettibili all’obesità addominale e alla perdita di massa muscolare e ossea. Questi fattori, insieme ad altri, contribuiscono ad aumentare il rischio di fragilità.
L’importanza della composizione corporea
Per comprendere appieno il rischio di fragilità e sviluppare interventi efficaci, è fondamentale analizzare la composizione corporea in modo dettagliato. Questo significa non solo misurare il peso e l’altezza, ma anche valutare:
- La quantità e la distribuzione del grasso corporeo: Il grasso viscerale, accumulato attorno agli organi interni, è particolarmente dannoso per la salute.
- La massa muscolare: La perdita di massa muscolare è associata a una maggiore fragilità e a una ridotta qualità di vita.
- La densità minerale ossea: L’osteoporosi aumenta il rischio di fratture, soprattutto nelle donne in menopausa.
Un approccio personalizzato alla nutrizione
Un’alimentazione sana e bilanciata è fondamentale per prevenire e gestire la fragilità. Tuttavia, le esigenze nutrizionali variano da persona a persona. Un approccio personalizzato, che tenga conto della composizione corporea e del genere, può essere molto efficace.
Sulla base delle attuali linee guida per la gestione dell’osteosarcopenia, è chiaro che la nutrizione svolge un ruolo fondamentale nell’affrontare sia la perdita muscolare che quella ossea. Uno degli aspetti più importanti è garantire un’adeguata assunzione di proteine, fissata a 1,2-1,5 g per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Questo livello di proteine è essenziale per mantenere e persino costruire la massa muscolare, che diventa sempre più importante con l’avanzare dell’età e con l’accelerazione naturale della perdita muscolare. È stato dimostrato che la prevalenza dell’obesità sarcopenica diminuisce con l’aumento dell’assunzione di proteine, dei livelli di vitamina D e dell’attività fisica.
L’assunzione di calcio è ugualmente critica per la salute delle ossa. L’assunzione giornaliera raccomandata di 1000-1200 mg aiuta a mantenere le ossa forti, il che è particolarmente importante per gli individui con osteosarcopenia, una condizione in cui sia la densità ossea che quella muscolare sono diminuite.
Un altro nutriente chiave è la vitamina D, con raccomandazioni giornaliere che vanno da 800 a 2000 UI. L’obiettivo è mantenere i livelli sierici sopra i 30 ng/mL, il che supporta una migliore salute delle ossa e una migliore funzione muscolare. La vitamina D è spesso associata al calcio per un rafforzamento ottimale delle ossa e svolge un ruolo cruciale nella salute metabolica generale.
Gli acidi grassi Omega-3 sono essenziali anche per le loro potenti proprietà antinfiammatorie, che li rendono particolarmente utili per la gestione dell’infiammazione cronica che spesso accompagna l’obesità e la sarcopenia. I dati NHANES hanno mostrato che bassi apporti di grassi polinsaturi a catena lunga possono contribuire all’insorgenza dell’obesità osteosarcopenica. Presenti in alimenti come il pesce grasso e i semi di lino, questi grassi sani non solo aiutano a preservare i muscoli, ma migliorano anche la salute metabolica.
Significato clinico
La fragilità è un problema complesso che richiede un approccio multifattoriale. La valutazione della composizione corporea e un’alimentazione personalizzata possono giocare un ruolo fondamentale nella prevenzione e nel trattamento di questa condizione, soprattutto nelle donne.


- La composizione corporeaLa composizione corporea è correlata allo stato nutrizionale e la sua valutazione è necessaria per progettare interventi dietetici efficaci.Valutazione dello stato nutrizionaleLo stato di nutrizione di un soggetto è definitivo da composizione corporea, bilancio energetico e funzionalità corporea.