Obeso chiama obeso

BED e obesità

L’attuale fenomeno dilagante dell’obesità ha probabilmente delle spiegazioni sommerse che vanno ricercate indagando anche i rapporti interpersonali esistenti in grandi comunità sociali.
Questo è quanto si evince da un’ennesima revisione di una parte dei dati del Framingham Heart Study. Sono stati valutati allo scopo 12067 soggetti dei quali nell’arco di tempo dal 1971 al 2003 erano disponibili le misure del BMI ripetute periodicamente. Dall’analisi longitudinale dei dati, la prima evidenza è stata quella della verifica dell’esistenza di cluster interamente formati da persone in eccesso di peso. All’interno di questi gruppi ben delineati si sono poi riconfrontate le misure procedendo persona per persona. Si è quindi dimostrato che l’aumento di peso di ogni singolo soggetto corrispondeva ad una forte tendenza analoga di un suo fratello, amico o parente o, addirittura di un vicino di casa frequentato con assiduità. In percentuali: la probabilità di una persona di diventare obesa aumentava del 57% se questi aveva già un amico obeso. E ancora, nelle coppie di fratelli gemelli adulti, se uno dei due era già obeso le probabilità che anche il fratello diventasse tale, in un certo intervallo di tempo, aumentavano del 40%.
Questi dati suggeriscono la presenza di una sorta di ‘fenomeno di richiamo’ tra persone obese e quest’osservazione potrebbe essere importante per la programmazione d’interventi preventivi e terapeutici di successo all’interno di comunità sociali ben organizzate ed affiatate.

Christakis NA, Fowler JH N Engl J Med. 2007; 357(4):370-9

Bibliografia :
Fonti :

gio 18 ottobre 2007
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