A tavola con giudizio

Dieta mediterranea e funzione cognitiva
dieta-cervello

Una conferma per la dieta mediterranea. Fa bene, anche nel rallentare il declino cognitivo con l’avanzare dell’età.

Lo studio

Uno studio condotto dai ricercatori dell’università di Milano, del Besta, dello IUSS di Pavia e del Fatebenefratelli di Brescia ha indagato l’aderenza al modello mediterraneo in 279 partecipanti di età ≥ 65 anni (80 uomini, 199 donne) utilizzando un questionario di 14 voci.

I partecipanti sono stati esaminati anche con il Mini-Mental State Examination (MMSE) per la valutazione dello stato cognitivo.

Le valutazioni cliniche e nutrizionali effettuate hanno rivelato che il 30,1% dei partecipanti seguiva un modello alimentare in accordo con la dieta mediterranea; Il 13,6% aveva un deficit cognitivo sospetto o lieve (punteggio MMSE ≤ 23).

Il pattern “mediterraneo” era associato a un minor rischio di compromissione cognitiva (odds ratio [OR] = 0,39, intervallo di confidenza al 95% [CI], 0,15-0,99, p = 0,045), così l’abitudine al consumo di vino (OR = 0,37; 95 % CI, 0,16-0,84; p = 0,018) e l’assunzione di frutta a guscio (OR = 0,30; IC 95%, 0,13-0,69, p = 0,005). Non è stata trovata nessuna associazione con altri gruppi di alimenti.

Significato clinico

Una ulteriore conferma che le abitudini alimentari secondo lo stile mediterraneo, con consumo moderato di vino e frutta a guscio, mantengono in salute anche il cervello.

Bibliografia : De Amicis R, Leone A, Foppiani A, Osio D, Lewandowski L, Giustizieri V, Cornelio P, Cornelio F, Fusari Imperatori S, Cappa SF, Battezzati A, Bertoli S

mar 10 aprile 2018
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