Artrite reumatoide e spondiloartrite a dieta

Una revisione sistematica e meta-analisi
artrite

Le malattie infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide (AR) e la spondiloartrite (SpA) non solo colpiscono le articolazioni, ma possono anche influire negativamente sulla composizione corporea e aumentare il rischio di malattie cardiovascolari (CVD). La ricerca ha evidenziato che un’alimentazione mirata potrebbe giocare un ruolo chiave nella gestione di queste condizioni.

I pazienti con AR e SpA affrontano spesso problemi come:

  • Ridotta massa muscolare, con implicazioni per la forza e la qualità della vita.
  • Aumento del rischio cardiovascolare, legato a livelli elevati di colesterolo e trigliceridi.

Questi fattori rendono fondamentale individuare regimi alimentari che possano migliorare la salute metabolica e ridurre il rischio di complicazioni a lungo termine.

La revisione

Un recente studio ha analizzato i dati di 17 articoli selezionati da un pool di oltre 4.900 studi. Obiettivo: valutare l’impatto degli interventi dietetici su:

  • Massa muscolare e massa grassa.
  • Indicatori di salute metabolica come colesterolo totale (TC), colesterolo LDL, HDL, e trigliceridi.

I risultati

  1. Effetti positivi sui livelli di colesterolo:
    • Il colesterolo totale (TC) è diminuito significativamente (-0,36 mmol/L in media).
    • Il colesterolo LDL è calato (-0,20 mmol/L).
      Questi cambiamenti potrebbero ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, una delle principali complicanze di AR e SpA.
  2. Composizione corporea invariata:
    Nonostante i miglioramenti nei profili lipidici, non sono stati osservati cambiamenti significativi nella massa muscolare o grassa.
  3. Durata e metodi come fattori limitanti:
    • Gli interventi dietetici analizzati hanno avuto una durata relativamente breve (2-4 mesi).
    • La mancanza di strumenti più precisi per misurare la composizione corporea potrebbe aver influenzato i risultati.

Significato clinico

Questi dati suggeriscono che gli interventi dietetici possono essere efficaci nel migliorare i livelli di colesterolo, contribuendo a ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti con AR e SpA. Tuttavia, per ottenere effetti significativi sulla composizione corporea, potrebbero essere necessari:

  • Interventi dietetici di durata maggiore.
  • Strategie combinate, come l’associazione tra alimentazione mirata ed esercizio fisico.

Le evidenze indicano che una dieta bilanciata potrebbe rappresentare uno strumento importante nella gestione di AR e SpA, soprattutto per ridurre i rischi cardiovascolari. Tuttavia, la strada verso una gestione ottimale richiede ulteriori studi di lungo termine per comprendere appieno come combinare alimentazione e altre terapie per un impatto duraturo su salute e benessere.

 

Vedi il caso clinico di Noemi, con diagnosi di artrite reumatoide.

 

Bibliografia : Marie Njerve Olsen, Anne-Kristine Halse, Elisabeth Skeie et al.

mar 10 dicembre 2024
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