Chetogenica e artrite psoriasica


Chi soffre di artrite psoriasica, una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni e la pelle, sa quanto possa essere difficile gestire i sintomi e mantenere una buona qualità di vita. Ma una recente ricerca italiana apre uno spiraglio interessante: una dieta chetogenica molto povera di calorie potrebbe contribuire a ridurre l’infiammazione e migliorare anche altri aspetti della salute.
Lo studio
Un team di ricercatori italiani ha studiato gli effetti della VLCKD (Very Low Calorie Ketogenic Diet) su un gruppo di pazienti con artrite psoriasica in leggero sovrappeso o obesità. La VLCKD è una dieta a bassissimo contenuto di carboidrati e calorie, che induce rapidamente uno stato di chetosi (un processo metabolico che brucia i grassi al posto degli zuccheri) e può avere effetti anti-infiammatori.
Lo studio ha coinvolto 20 pazienti seguiti per 9 settimane, tutti in fase di remissione stabile o con bassa attività della malattia. I ricercatori hanno monitorato regolarmente peso, circonferenze corporee, indici infiammatori e parametri metabolici e cardiovascolari.
I risultati: meno peso, meno infiammazione
In sintesi:
- I partecipanti hanno perso in media oltre 3 punti di BMI (Indice di Massa Corporea).
- L’attività della malattia è diminuita in modo significativo, con punteggi DAPSA (che misurano l’attività dell’artrite) in netto calo.
- Miglioramenti anche sul fronte cardiovascolare, con una riduzione del rischio stimato di eventi come infarto o ictus.
- Meglio anche il profilo lipidico e la sensibilità all’insulina, due indicatori chiave della salute metabolica.
In particolare, i benefici maggiori si sono osservati in chi aveva un peso iniziale più alto o una forma di malattia più attiva.
Significato clinico
Questo studio, anche se di piccole dimensioni, suggerisce che la dieta chetogenica potrebbe essere un’arma in più nella gestione dell’artrite psoriasica, soprattutto per chi è in sovrappeso. La perdita di peso non solo aiuta le articolazioni a “lavorare meglio”, ma può anche ridurre l’infiammazione e migliorare il profilo metabolico, proteggendo cuore e vasi sanguigni.
Ovviamente, va sempre fatta sotto controllo medico, perché si tratta di una dieta molto restrittiva e non adatta a tutti.
Mangiare in modo mirato può davvero fare la differenza anche nelle malattie reumatiche. E in alcuni casi, una dieta ben studiata può essere parte integrante della terapia, con benefici che vanno dal benessere articolare alla salute generale.



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