Dieta e fertilità maschile: c’è un nesso?


Un aiuto alimetare per la fertilità? Da oggi sembra possibile, almeno per l’uomo.
È questa la conclusione di un recente studio canadese che ha dimostrato come il contenuto di particolari composti nell’alimentazione favorisca la qualità del seme, risultando in una maggiore motilità e morfologia degli spermatozoi umani.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Fertility and Sterility, ha infatti rilevato che le concentrazioni di alcuni antiossidanti assunti attraverso l’alimentazione correlano positivamente con queste caratteristiche delle cellule sessuali maschili, e che conferiscono una maggiore capacità di portare a termine la fecondazione.
Stiamo parlando dei composti carotenoidi, e in particolare il licopene, un pigmento carotenoide contenuto in elevate concentrazioni in frutta e verdura come pomodori, peperoni, angurie e papaya.
Nello studio, i ricercatori della McMaster University in Ontario, Canada, hanno riscontrato che tra i giovani soggetti analizzati, coloro che presentavano un regolare apporto elevato di β-carotene, la mobilità degli spermatozoi risultava decisamente superiore: 6,5% rispetto a coloro a consume più basso.
Simili risultati venivano osservati per quanto riguarda l’assunzione del carotenoide luteina, mentre l’assunzione dei lycopene correlava prevalentemente con la morfologia delle cellule.
Infine, gli autori hanno osservato una relazione non lineare tra l’assunzione di Vitamina C e le concentrazioni di spermatozoi nel seme dei soggetti analizzati, con gli individui incusi nel secondo quartile di assunzione che presentavano, in media, le più elevate concentrazioni.


