Dieta senza glutine favorisce performance cognitiva nel paziente celiaco

I risultati da studio pilota australiano.
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Il consumo di una dieta prova di glutine sembrerebbe promuovere le facoltá cognitive nei soggetti affetti da morbo celiaco, oltre a favorire la salute delle mucose intestinali.

I risultati si riferiscono ad un recente studio australiano pubblicato sulla rivista Alimentary Pharmacology and Therapeutics.

Lo studio

I ricercatori della Monash University di Melbourne hanno infatti osservato l’impatto di un intervento alimentare privo di glutine sulla progressione della patologia ed anche delle performance cognitiva in un gruppo di giovani pazienti adulti recentemente diagnosticati con il morbo celiaco.

Per fare questo, i partecipanti venivano sottoposti ad una serie di test per valutare differenti aspetti delle abilitá cognitive, come l’efficacia nel processare le informazioni, la memoria, la funzione motoria, l’abilità spazio-visuale e l’attenzione, prima di iniziare il trattamento e a distanza di 12 settimane ed un anno.

Contemporaneamente, gli autori svolgevano esami del sangue, della permeabilità intestinale e prelevavano biopsie intestinali mediante gastroscopia.

In questo modo era possibile constatare che i soggetti che avevano aderito alla dieta priva di glutine presentavano valori significativamente migliorati per quanto riguarda i test biochimici.

Non solo, anche la performance cognitiva risultava essere migliorata in modo significativo per i parametri testati ed anche per quanto riguarda la fluiditá di linguaggio.

In particolare, la funzione motoria sembrava correlare in modo estremamente significativo con le variazioni nei livelli di anticorpi diretti contro le transaminasi tessutali, mentre nessuna associazione veniva rilevata tra le funzioni cognitive e la permeabilità intestinale.

Significato clinico

Lo studio, nonostante il campione di partecipanti di ridotte dimensioni, ha offerto una chiara evidenza circa le disfunzioni cognitive associate al morbo celiaco, sottolineando invece i benefici legati al cambio nelle abitudini alimentari, non unicamente richiesto per migliorare la salute fisica, dunque, ma anche quella mentale.

Bibliografia :
Fonti :

mar 19 agosto 2014
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