Emicrania e nutrizione

Un approccio integrato
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L’emicrania è molto più di un semplice mal di testa: è una condizione debilitante che può colpire fortemente, spesso interessando un lato della testa e accompagnata da nausea, sensibilità alla luce e al suono. Particolarmente diffuse nelle donne, soprattutto quelle sotto i 45 anni, le emicranie possono essere scatenate da diversi fattori, tra cui stress, cambiamenti ormonali, problemi del sonno e, sorprendentemente, anche dalla nostra alimentazione e dalla salute dell’intestino.

La connessione tra intestino e cervello

Recenti studi hanno messo in luce l’importanza del cosiddetto “asse intestino-cervello”, una comunicazione bidirezionale tra il nostro sistema gastrointestinale e il cervello. Al centro di questo scambio c’è il microbioma intestinale, la comunità di batteri, funghi e altri microrganismi che vivono nel nostro intestino. In chi soffre di emicrania, è comune riscontrare anche disturbi gastrointestinali come diarrea, stitichezza, dispepsia e reflusso. Queste condizioni suggeriscono che uno squilibrio del microbiota possa contribuire allo sviluppo o al peggioramento degli attacchi emicranici.

L’impatto della dieta sull’emicrania

Durante le visite cliniche, oltre ai trattamenti farmacologici, si discute spesso l’importanza di modificare lo stile di vita, in particolare le abitudini alimentari. Le evidenze emergenti indicano che alcuni regimi alimentari possono aiutare a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi di emicrania. Ad esempio, per le donne che soffrono di emicrania mestruale, diete poveri di grassi, ricchi di fibre o addirittura vegane potrebbero rivelarsi particolarmente vantaggiose. Un apporto alimentare che aiuta a modulare l’attività degli estrogeni può infatti contribuire a migliorare i sintomi.

Il ruolo della dieta chetogenica

Un altro approccio che ha guadagnato attenzione è la dieta chetogenica. Questo regime alimentare, che imita gli effetti del digiuno aumentando i livelli di corpi chetonici, potrebbe offrire una fonte alternativa di energia per il cervello. Alcuni studi hanno evidenziato come la dieta chetogenica riduca la frequenza degli attacchi emicranici, probabilmente correggendo anomalie nel metabolismo del glucosio e riducendo lo stress ossidativo.

Probiotici: un aiuto per l’equilibrio intestinale

Oltre agli specifici regimi dietetici, anche l’integrazione con probiotici è stata proposta come strategia preventiva. I probiotici possono migliorare la funzione della barriera intestinale, ridurre l’infiammazione e, di conseguenza, diminuire la frequenza e la gravità degli attacchi di emicrania. Mantenere un microbiota intestinale equilibrato diventa così un alleato importante nella gestione di questa condizione.

Significato clinico

L’approccio alla gestione dell’emicrania sta evolvendo: oggi si guarda non solo ai farmaci, ma anche alla nutrizione e allo stile di vita. Interventi mirati come una dieta equilibrata, il supporto dei probiotici e regimi specifici come la dieta chetogenica offrono nuove possibilità per chi soffre di emicrania, in particolare per quelle forme legate al ciclo mestruale. Naturalmente, ogni intervento deve essere personalizzato e seguito da specialisti, ma la ricerca conferma che un approccio integrato può fare la differenza nella qualità della vita di chi convive con l’emicrania.

 

Bibliografia : Tanya Mani, Munira Murtaza, Rukaiah Fatma Begum et al

mar 18 marzo 2025
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