Guerra al glutine

Oltre la celiachia
La celiachia va integrata

Nell’ultimo decennio, i gastroenterologi hanno faticato a dare spiegazioni per un gruppo sconcertante di pazienti i quali si presentano convinti che il glutine li faccia ammalare, ma non hanno la celiachia, una reazione autoimmune alle proteine nel grano, nell’orzo e nella segale.
Quando la moda del cibo “senza glutine” ha preso piede, una piccola comunità di ricercatori ha iniziato a cercare un collegamento tra componenti di grano e sintomi dei pazienti.
Alcuni sostengono che molti di questi pazienti abbiano una reazione immunitaria al glutine o ad un’altra sostanza nel grano, una malattia nebulosa a volte chiamata sensibilità al glutine non celiaca.
Altri ricercatori ritengono che la maggior parte dei pazienti stia effettivamente reagendo a un eccesso di carboidrati scarsamente assorbiti presenti nel grano e in molti altri alimenti.

La sensibilità al glutine non celiaca è una sindrome caratterizzata da un insieme di sintomi legati all’ingestione di alimenti contenenti glutine in soggetti che non sono affetti da celiachia o allergia al grano. Nella maggior parte dei casi i sintomi sono vaghi come “mente annebbiata”, mal di testa, affaticamento, dolori articolari e muscolari, intorpidimento alle gambe o alle braccia, anche se sono stati descritti disturbi più specifici. Probabilmente la sensibilità al glutine ha un background immuno-correlato. Infatti vi è una forte evidenza che un’attivazione selettiva dell’immunità innata può essere l’innesco per la risposta infiammatoria. Le più comuni malattie autoimmuni associate sono la tiroidite di Hashimoto, la dermatite erpetiforme, la psoriasi e le malattie reumatologiche.
La predominanza della tiroidite di Hashimoto rappresenta una scoperta interessante, confermata indirettamente da uno studio italiano, che ha dimostrato che la malattia autoimmune della tiroide è un fattore di rischio per l’evoluzione verso la sensibilità al glutine in un gruppo di pazienti con infiammazione duodenale minima.
E’ stato anche sottolineato un possibile coinvolgimento neurologico dall’associazione con l’atassia del glutine, la neuropatia da glutine e l’encefalopatia da glutine, nonché con malattie psichiatriche come depressione, ansia e psicosi.
Infine, disturbi funzionali quali sindrome dell’intestino irritabile e fibromialgia sono argomento in discussione.

La novità di questa materia ha generato un’espansione dei dati della letteratura con l’inevitabile conseguenza che alcune relazioni sono spesso basate su bassi livelli di evidenza.
In questo campo giovane, i risultati conclusivi sono difficili da trovare.

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Bibliografia : Losurdo G, Principi M, Iannone A, Amoruso A, Ierardi E, Di Leo A, Barone M

mar 29 maggio 2018
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