I grassi trans portano all’ictus


E’ il primo studio che esamina le associazioni tra differenti grassi e sottotipi di ictus ischemico nelle donne in postmenopausa, che affrontano un rischio più elevato ictus rispetto agli uomini della stessa età.
Prima della menopausa, infatti, le donne hanno un minor rischio per l’ictus rispetto agli uomini della stessa età, ma il loro rischio raddoppia ogni 10 anni dopo l’età di 55 anni.
L’analisi ha incluso i dati su 87.230 donne tra i 50 ei 79 anni che hanno partecipato al Women’s Health Initiative (WHI) Observational Study, un progetto sponsorizzato dal National Institutes of Health e del National Heart, Lung, and Blood Institute.
Le donne hanno risposto ad un questionario di frequenza alimentare, all’arruolamento nello studio.
I ricercatori le hanno seguite per una media di 7,6 anni, in cui sono avvenuiti un totale di 1.049 ictus ischemici.
Le variabili valutate per lo studio includevano età, razza, abitudine al fumo, attività fisica, consumo di alcol, uso di aspirina, indice di massa corporea, la terapia ormonale, la storia di malattie cardiache, diabete, pressione arteriosa sistolica, farmaci per l’ipertensione o colesterolo alto, integratori di vitamina E, frutta e verdura, calorie totali, e fibra alimentare.
Quartili del consumo
I ricercatori hanno esaminato l’assunzione di grassi nella dieta, dividendo le donne in quartili in base alla quantità totale di grasso e singoli tipi di grassi (monoinsaturi, polinsaturi, saturi e trans) che consumano ogni giorno.
Le donne nel quartile superiore consumavano 86 g / die di grassi totali; avevano il 40% in più di ictus ischemici da quelli nel quartile più basso, che consumavano una media di 26 g / die di grassi totali.
Ma forse la constatazione più preoccupante è l’incidenza di ictus del differente livello di consumo di grassi trans.
Le donne nel quartile più alto, che hanno consumato una mediana di 7 g / die di grassi trans, hanno avuto un aumento del 30% di rischio per ictus ischemico da quelle nel quartile più basso, che hanno consumato una media di 1 g / die.
Grasso
Hazard Ratio (95% CI)
P per il trend
Grassi totali
1,4 (1.0 – 1.9)
0.03
Grassi trans
1,3 (1.0 – 1.7)
0.03
CI = intervallo di confidenza
L’American Heart Association raccomanda di tenere l’assunzione di grassi trans a meno dell’1% di energia. I grassi trans sono presenti in cibi fritti e prodotti da forno e da qualche anno sono banditi dai ristoranti di New York e in California.
Gli oli di semi di girasole, di canola, di oliva, di arachidi, l’avocado, le noci e molti semi sono fonti di grassi relativamente salutari, i monoinsaturi.
I polinsaturi (omega-3 e omega-6), i cosiddetti acidi grassi sani, sono contenuti in soia, mais e oli di cartamo. Questi grassi si trovano anche nel pesce grasso, come salmone, tonno, sgombro, aringhe e trote, e nella maggior parte delle noci e dei semi.
Dati di studi precedenti chiamano in causa i grassi trans nello sviluppo della malattia coronarica, ma gli studi sull’ictus ischemico sono state inconcludenti, forse per il piccolo numero di casi di ictus ischemico.
Se la correlazione diretta tra consumo di grassi saturi (da carne animale e prodotti lattiero-caseari) e ictus ischemico è un po’ una conferma di dati precedenti, la relazione tra l’assunzione di grassi nella dieta e 4 sottotipi di ictus ischemico (ischemico, aterosclerotico, lacunare e cardioembolico), anche se debole, è una novità.
Tuttavia, i dati sui sottotipi di ictus ischemico hanno bassa significatività statistica probabilmente a causa della difficoltà nel caratterizzarli. Circa il 43% (445 casi) di ictus nello studio sono stati di tipo sconosciuto.
Anche se lo studio era in donne in postmenopausa, i risultati probabilmente non sono limitati a questa popolazione.
Non è una sorpresa, ma gli acidi grassi trans sono spesso nascosti nei cibi: molti prodotti alimentari trasformati – prodotti da forno e torte- così come la margarina, hanno anche grassi trans.
