I probiotici giovano al fegato


Lo conferma una ricerca condotta su animali di laboratorio (topi) che propone l’utilizzo dei probiotici in quanto possono contenere antigeni batterici che modulano direttamente le funzioni effettrici delle cellule NKT (linfociti T Natural Killer).
Questi linfociti sono coinvolti nella patogenesi della NAFLD, secondo studi precedenti degli stessi autori, e quindi l’effetto benefico della somministrazione di probiotici potrebbe essere altrettanto importante per i pazienti in sovrappeso o obesi con NAFLD. In particolare, i topi ricevevano una dieta ricca di grassi per indurre la steatosi e alcuni di questi animali hanno anche ricevuto diverse dosi di probiotici di una formula mixed; o un singolo ceppo probiotico (Bifidobacterium infantis) o antibiotici.
Gli autori concludono ritenendo che i probiotici utilizzati possano avere un effetto positivo sulla microflora intestinale che risulta alterata nei soggetti con steatosi epatica non alcolica.



- EpatosteatosiL'epatosteatosi, nota anche come fegato grasso, consiste in un eccessivo accumulo di grasso sotto forma di trigliceridi nelle cellule epatiche.