Interazioni tra antiossidanti e tumori


L’idea più accreditata circa il possibile meccanismo di azione antitumorale delle molecole antiossidanti fa infatti riferimento alla capacità di queste sostanze di inattivare i radicali liberi e di prevenire quindi i danni che essi possono provocare al DNA. Lo studio diretto da Chi Dang e pubblicato su “Cancer Cell”, ha evidenziato che gli antiossidanti potrebbero avere un ruolo nella destabilizzazione della capacità di crescita di alcuni tumori in condizioni di scarsità di ossigeno.
I ricercatori hanno scoperto il meccanismo d’azione della vitamina C studiando topi in cui erano stati impiantate cellule di linfoma umano e di carcinoma umano del fegato, due tumori che producono elevati livelli di radicali liberi, i quali in una parte dei topi da esperimento venivano inattivati dai ricercatori grazie a una forte supplementazione di vitamina C o di N-acetilcisteina. Dal successivo confronto fra il tasso di danni al DNA e il tasso di crescita dei tumori nei diversi gruppi di topi, i ricercatori hanno concluso che l’azione protettiva degli antiossidanti non deriverebbe dalla prevenzione dei danni al DNA ma sfrutterebbe un altro meccanismo. In particolare, coinvolgerebbe la proteina HIF-1 (hypoxia-induced factor), che risultava abbondante nelle cellule tumorali dei topi non trattati con antiossidanti e pressoché assente negli altri.
Questa ricerca ha evidenziato infatti che, quando una cellula si trova in carenza di ossigeno, la proteina HIF-1 aiuta a compensare questo stato, convertendo gli zuccheri in energia senza il ricorso all’ossigeno e promuovendo al contempo lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni per ricostituire i rifornimenti di ossigeno. Alcuni tumori a crescita rapida consumano una notevole quantità di energia, assorbendo l’ossigeno che si trova nelle aree circostanti e rendendo la presenza di HIF-1 critico per la loro sopravvivenza. La proteina HIF-1 può però svolgere la propria funzione solo in presenza di un elevato livello di radicali liberi. Se gli antiossidanti eliminano tali radicali liberi, tendono ad arrestare l’azione della proteina HIF-1 e di conseguenza la crescita del tumore.
L’azione protettiva degli antiossidanti é quindi dimostrata da diverso tempo e da un numero considerevole di ricerche, ma altro aspetto importante del loro ruolo riguarda il “quando” consigliare la loro supplementazione: nel 2016 è emersa l’evidenza (ricerca pubblicata dal “New England Journal of Medicine”) del ruolo e dell’importanza di assumere antiossidanti in fase preventiva, ma non durante il manifestarsi della patologia tumorale, e soprattutto durante le terapie, in quanto la radioterapia uccide le cellule tumorali aumentando drammaticamente i livelli di ROS (radicali liberi), e lo stesso vale per i farmaci chemioterapici, che eliminano le cellule tumorali attraverso processi di ossidazione; implementare quindi molecole antiossidanti durante la terapia può rivelarsi una strategia antagonista della terapia stessa, aumentando la sopravvivenza tumorale.

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