Le misure antropometriche predicono disordini metabolici nelle donne obese


E’ ben dimostrato che la distribuzione del grasso, piuttosto che la quantità totale di grasso, è il maggiore fattore determinante del rischio cardiovascolare nei soggetti in sovrappeso.
Tuttavia, non è noto se la nozione di distribuzione di grasso abbia ancora senso in soggetti gravemente obesi.
In particolare, il ruolo che l’accumulo di grasso viscerale e / o l’ipertrofia degli adipociti gioca nella resistenza all’insulina (IR) è ancora oggetto di studio.
Lo studio
Per chiarire i fattori determinanti dei disturbi metabolici nelle donne gravemente obese, sono state indagate 237 donne con BMI> 35 kg / m2. Il BMI medio era di 44 ± 7 kg / m2, età media 37 ± 11 anni.
In particolare, è stata valutata la massa totale di grasso corporeo e la distribuzione del grasso attraverso misurazioni antropometriche (BMI e rapporto vita-fianchi (WHR)) e con assorbimetria a raggi X (DXA).
In 22 donne è stato misurato il grasso sottocutaneo e viscerale, nonchè la dimensione degli adipociti su biopsie chirurgiche.
I parametri lipidici (trigliceridi,colesterolo LDL) e i markers di insulino-resistenza ( insulina a digiuno e (HOMA) ) correlavano con la distribuzione del grasso, mentre i parametri infiammatori (proteina C-reattiva, fibrinogeno) erano correlati solo con la massa totale di grasso.
E’ stata osservata una associazione tra distribuzione androide del grasso e ipertrofia degli adipociti.
L’ ipertrofia degli adipociti viscerali è stata associata sia con insulino-resistenza che ipertensione, mentre la dimensione delle cellule del grasso sottocutaneo è legata solo ad ipertensione.
Significato clinico
La distribuzione del grasso predice quindi le anomalie metaboliche anche nell’obesità grave.



- L'antropoplicometriaL’antropoplicometria è una metodica di analisi della composizione corporea che monitora la distribuzione di massa grassa e massa magra.