Obesità puberale e dieta


Il 4 marzo si è svolto il “World Obesity Day”.
L’obesità nel 2020 colpisce 1 adulto su 6 e 1 bambino su 11 in tutto il mondo. Oltre ad essere una malattia in sé, l’obesità è collegata a una serie di esiti avversi sulla salute fisica e mentale. Sfortunatamente, molte persone che convivono con l’obesità hanno difficoltà ad accedere al supporto sanitario e alcune devono affrontare uno stigma dannoso. Questo deve cambiare.
L’obesità infantile e nell’età puberale, in particolare, è un problema sanitario crescente e richiede un trattamento su misura.
Lo studio
Un recentissimo studio italiano ha esplorato le differenze di genere nei fattori di rischio cardiovascolare in bambini/adolescenti con obesità e in risposta a un intervento di perdita di peso.
Per fare questo, i ricercatori hanno coinvolto 533 bambini/adolescenti obesi e i loro genitori e li hanno sottoposti ad un programma di intervento sullo stile di vita della durata di 3 mesi. Per valutare lo stadio puberale sono stati utilizzati i criteri di sviluppo di Tanner. Prima e dopo 3 mesi sono state valutate le misurazioni antropometriche, la pressione sanguigna (BP) e le misurazioni biochimiche.
Rispetto ai ragazzi, le ragazze in età prepuberale avevano valori più elevati di BMI, circonferenza vita, HOMA- IR, prevalenza di ipertransaminasemia e livelli più bassi di colesterolo HDL.
Nella fase puberale, invece, i ragazzi avevano un profilo di rischio cardiometabolico peggiore rispetto alle ragazze, inclusa una misurazione sfavorevole della pressione sistolica, glicemia a digiuno, ALT e acido urico.
Dopo l’intervento sullo stile di vita, i cambiamenti nel punteggio z BMI erano più alti nei ragazzi in età puberale rispetto alle ragazze in età puberale. La diminuzione della pressione arteriosa sistolica è stata maggiore nei ragazzi in età puberale rispetto alle loro controparti. Il colesterolo LDL ha mostrato un miglioramento solo nei ragazzi mentre l’ALT è migliorata nell’intero gruppo.
Significato clinico
Un intervento a breve termine sullo stile di vita è più efficace nel ridurre il punteggio z del BMI e i fattori di rischio cardiovascolare nei ragazzi in età puberale rispetto alle loro controparti femminili. Sono necessarie ulteriori indagini per approfondire questa differenza di genere e sviluppare un intervento su misura.



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