Ogni scherzo vale?

Le fake news sull’alimentazione

La metà degli italiani (48%) dichiara di aver creduto almeno qualche volta nell’ultimo anno a una notizia relativa al mondo agro-alimentare, che poi si è rivelata non vera e fuorviante; e di questi addirittura uno su tre (37%) ha anche condiviso la notizia falsa sui social network, contribuendo alla diffusione delle “bufale alimentari”.

Paradossalmente, sono proprio le persone più attente all’alimentazione a “cascarci”.

E’ quanto emerge da una ricerca condotta dal Centro di ricerca EngageMinds HUB su un campione di 1004 casi rappresentativo della popolazione italiana per sesso, età, professione, ampiezza del centro abitato e area geografica di provenienza. In particolare, 497 (50%) sono maschi ed il restante 507 (50%) sono donne con un’età compresa fra i 18 ed i 75 anni ed un’età media di 46 anni.

Sono tre gli identikit differenti per orientamenti di consumo e predisposizione psicologica.

1. DISTRATTO
Preda dell’influenza sociale / Poco attivi nella ricerca di informazioni / Stile di vita poco salutare ma dichiarano di non essere intenzionati a cambiarlo / Più deleganti nella spesa / Celibi/Nubili, i distratti rappresentano il 42% di coloro che credono alle fake news: sono piuttosto disattenti rispetto alle loro scelte alimentari, hanno uno stile di vita poco sano ma sembrano non problematizzarlo e non dichiarano intenzione di migliorarlo. Tendono a provare le nuove mode alimentari ma più per esperimento che per un vero piano di innovazione. Non hanno un regime alimentare coerente e pianificato.

2. DISORIENTATO
Followers / Disorganizzati nella ricerca di informazioni / Innovation seeker / Fortemente intenzionati a cambiare dieta nei sei mesi / Responsabili spesa unici / Sposati/Conviventi, i disorientati costituiscono il 33% di coloro che credono alle fake news: sono molto proattivi nella raccolta di informazioni in campo alimentare perché si dichiarano preoccupati per la loro salute e alla ricerca di indicazioni autorevoli; tuttavia si lasciano spesso influenzare dall’ opinione altrui, soprattutto di amici e parenti. Sono aperti alle novità del mercato alimentare, ma non sono soddisfatti del loro regime alimentare e del loro stile di vita e dichiarano di essere fortemente intenzionati a cambiarlo nei prossimi sei mesi.

3. NARCISO
Leaders / Mediamente proattivi nella ricerca di informazioni / Più conservativi e ancorati alle tradizioni / Stile di vita sano e perciò non intenzionati a cambiarlo / Nord-ovest / Separati/Divorziati / Laureati , i narcisi corrispondono al restante al 25% di coloro che credono alle fake news. I consumatori “narcisi” ricercano abbastanza spesso informazioni riguardanti l’alimentazione, anche al fine di mantenere uno stile di vita sano. Si ritengono soddisfatti del loro stile alimentare che è generalmente più tradizionale. Non problematizzano le loro convinzioni in ambito di salute e di alimentazione e per questo appaiono meno critici verso le fonti di informazione, fino a dimostrarsi quasi “integralisti” nelle loro scelte alimentari, che sono spesso basate su argomentazioni di valori e politiche.

In generale, coloro che tendono a credere nelle fake news sono più propensi a consumare tutti i giorni cibi etichettati con le diciture “a Km 0”, “con l’aggiunta di…”, “sostenibili” e “vegetariani/vegani”.

L’attuale periodo è un po’ “un’era di notizie false” in cui la disinformazione, generata intenzionalmente o non intenzionalmente, si diffonde rapidamente, grazie ai social. Sebbene colpisca tutte le aree della vita, pone particolari problemi nel campo della salute, dove può ritardare o prevenire cure efficaci, in alcuni casi minacciare la vita delle persone. Ad esempio, Syed-Abdul et al. (2013) hanno studiato il modo in cui l’anoressia è promossa come moda e collegata alle idee di bellezza nei video di YouTube, guadagnando grande popolarità tra le giovani spettatrici.

Nel campo degli integratori e delle diete, sono molte le notizie fuorvianti.

Ad esempio, non ci sono prove che eliminare il glutine o il lattosio (senza esserne intolleranti) faccia dimagrire, o che bere acqua e limone la mattina disintossichi l’organismo o che lo zucchero di canna sia migliore dello zucchero bianco. O che il sale rosa dell’Himalaya abbia proprietà miracolose (se non un colore simpatico).

Le diete strane delle star, poi, possono creare molta confusione.

Lo sappiamo bene, la dieta che funziona è quella personalizzata, cucita come un abito su misura da parte di un esperto in nutrizione. Può comprendere integratori alimentari o meno, ma questo dipende dalle esigenze fisiologiche del paziente.

Il paziente va conosciuto, visitato e seguito, proprio come una star.
Vedi anche la sezione dedicata a cura dell’ISS

Bibliografia :
Fonti :

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