Pnei e occhio

Un nuovo studio sul glaucoma
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Al momento non prevede una cura risolutiva, ma un nuovo studio, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Science, ha dimostrato che la vitamina B3 previene con successo la condizione.

La metodologia Pneisytem, di diagnosi e terapie integrate, ritiene da tempo la vitamina B3 essenziale per il regolare funzionamento del sistema nervoso.

La ricerca, svolta presso il Jackson Laboratory/ Howard Hughes Medical Institute, ha indagato l’effetto della vitamina B3 sui topi che erano stati geneticamente modificati per essere inclini a sviluppare la condizione, ovvero una serie di prove genetiche, metaboliche e neurobiologiche su un gruppo geneticamente predisposto al glaucoma, così come su un gruppo di controllo sano.

Il glaucoma colpisce infatti il nervo ottico. Nel cosiddetto glaucoma ad angolo aperto, un accumulo di liquido all’interno dell’occhio aumenta la pressione intraoculare in un punto dove danneggia il nervo ottico, eventualmente causando la perdita delle cellule gangliari retiniche. Si tratta di cellule neuronali che collegano l’occhio al cervello, attraverso il nervo ottico.

L’età avanzata è un fattore di rischio per il glaucoma poichè con l’aumentare dell’età, il nervo ottico e le cellule neuronali, diventano più vulnerabili agli effetti nocivi della pressione intraoculare. Ma lo è anche lo stress, e la consequenziale carenza di vitamina B, in particolare di vitamina B3.

I ricercatori hanno scoperto in particolare che la molecola nicotinamide adenina dinucleotide (NAD) diminuisce con l’età. NAD è un coenzima ossido-riduttivo che svolge un ruolo chiave nella ossidazione di una cellula. Un corpo sano produce NAD con l’aiuto della vitamina B3. Una volta ingerita, la vitamina B3 si trasforma infatti in NAD.

I ricercatori hanno così aggiunto la vitamina  B3 all’acqua potabile dei topi predisposti allo sviluppo del glaucoma. La somministrazione della vitamina B3 ha annullato la maggior parte dei cambiamenti molecolari di solito associati all’età ed ha protetto i topi dall’insorgenza del glaucoma.

Secondo gli autori, questo suggerisce che il trattamento con la vitamina è in grado di migliorare il metabolismo delle cellule gangliari retiniche, mantenendole sane; questo le rende anche più robuste per un periodo di tempo più lungo, e di conseguenza più resistenti al danno indotto dalla pressione.

Inoltre, gli scienziati hanno scoperto che il trattamento dei topi geneticamente predisposti allo sviluppo del glaucoma, con il gene Nmnat, un gene responsabile dell’enzima che forma NAD dalla vitamina B3, ha bloccato lo sviluppo della malattia. La terapia genica potrebbe quindi  essere efficace nel trattamento del glaucoma.

La terapia genica si riferisce ad una serie di tecniche sperimentali, tra cui la sostituzione dei geni mutati con repliche sane, l’eliminazione dei geni che causano malattie e l’inserimento di nuovi geni nel corpo al fine di fermare una malattia.

Il Prof. John ed il suo team stanno attualmente lavorando in altri studi clinici per testare l’efficacia del trattamento con la vitamina B3, in altre malattie neurodegenerative, e la metodologia Pneisystem segue con convinzione questo filone di ricerche.

La metodologia Pneisystem è incentrata, come anticipato all’inizio, sulle terapie integrate, e sulla gestione dei sistemi dello stress; la vitamina B3 aiuta il sistema nervoso nei confronti dello stress insieme all’acido pantotenico (altra vitamina del gruppo B). Seguire un’alimentazione equilibrata apportando un’adeguata quantità di vitamine B e magnesio, e imparare a gestire lo stress con strategie adeguate (considerando quanto quest’ultimo influisca negativamente sul metabolismo del complesso vitaminico B) rappresentano ad oggi unico metodo efficace.

 

Bibliografia :
Fonti :

mar 3 luglio 2018
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