Quale dieta per i reni


La restrizione calorica (CR) estende la durata della vita e aumenta la resistenza allo stress cellulare dal lievito ai primati, rendendo la CR una strategia interessante per la protezione degli organi, nella pratica clinica.
La traduzione della CR ai pazienti è complessa, a causa di problemi di aderenza, fattibilità e sicurezza nei pazienti fragili. Nuovi regimi dietetici su misura, che modulano la composizione alimentare di macro e micronutrienti anziché ridurre l’apporto calorico, promettono effetti protettivi simili e una maggiore traducibilità. Tuttavia, non è stato eseguito un confronto diretto per identificare l’approccio più potente per la protezione degli organi e le conseguenze metaboliche sovrapposte.
Lo studio
I ricercatori hanno analizzato sistematicamente sei protocolli dietetici: dieta che imita il digiuno (FMD), dieta chetogenica (KD), restrizione dietetica con aminoacidi a catena ramificata (BCAA), due regimi dietetici che limitano gli aminoacidi contenenti zolfo (SR80/100) e CR in un modello di roditore di danno da ischemia-riperfusione renale (IRI) per quantificare la resilienza indotta dalla dieta nei reni.
Delle diete somministrate, FMD, SR80/100 e CR hanno protetto efficacemente dal danno renale dopo IRI.
È interessante notare che questi approcci mostrano cambiamenti sovrapposti nel catabolismo ossidativo e idrogeno solforato dipendente della cisteina come potenziale meccanismo comune di protezione degli organi.



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