Tessuto adiposo bruno: ottimo direttore del metabolismo


Il tessuto adiposo bruno è noto per la sua capacità di rilasciare energia sotto forma di calore – termogenesi – in risposta al freddo, ma anche alla sovralimentazione, regolando in parte di regolare il bilancio energetico. I ricercatori del Joslin Diabetes Center di Boston hanno ora dimostrato come questo particolare tipo di tessuto sia in grado di controllare anche l’omeostasi del glucosio.
Lo studio
Gli scienziati hanno trapiantato nella cavità viscerale di animali da laboratorio campioni di tessuto adiposo bruno prelevato da altri animali sani. A distanza di 8-12 settimane gli animali riceventi presentavano complessivamente una migliore tolleranza al glucosio, una maggiore sensibilità all’insulina e una riduzione peso corporeo e della massa corporea. Non solo, questi presentavano anche un recupero totale dalla resistenza all’insulina indotta da una dieta grassa. Gli effetti metabolici erano inoltre più marcati all’aumentare del volume di tessuto trapiantato. Il trapianto di tessuto stimolava infatti la captazione del glucosio stimolata dall’insulina all’interno del tessuto adiposo bruno endogeno, del tessuto adiposo bianco e del muscolo scheletrico ma non del muscolo scheletrico.
I ricercatori hanno infine constatato che questi effetti non venivano riprodotti se l’animale donatore era geneticamente deficitato nella produzione di interleuchina-6, una molecola segnale prodotta da diversi tipi cellulari che esercita distinte funzioni, tra cui quella di regolare la mobilitazione di substrati metabolici all’interno delle cellule. Secondo i ricercatori, infatti, la produzione di inteleuchina-6 da parte del tessuto adiposo bruno sarebbe necessaria per mediare gli effetti del trapianto di tessuto sull’omeostasi del glucosio e la sensibilità all’insulina.
Significato clinico
Complessivamente, questi risultati rivelerebbero un ruolo centrale non precedentemente riconosciuto al tessuto adiposo bruno nel metabolismo del glucosio.



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