Tutela dei pazienti obesi in pandemia


I dati internazionali e nazionali su COVID-19, inclusi quelli dei rapporti dell’ISS, indicano nel paziente con obesità e sovrappeso una maggiore vulnerabilità e mortalità rispetto a pazienti con altre patologie. Questo rafforza ulteriormente la consapevolezza che la prevenzione dell’obesità riduce il rischio di severità per malattie note come diabete, malattie cardiovascolari, respiratorie e renali, ma anche per le malattie trasmissibili come l’infezione da COVID-19.
In Italia ci sono 25 milioni di persone in sovrappeso e obese che da questa emergenza sanitaria potrebbero avere ricadute importanti sulla loro salute e sopravvivenza.
A livello clinico già si evidenziano grandi difficoltà da parte delle persone con obesità nell’accesso ai trattamenti farmacologici, che comportano un costo personale non sostenibile, soprattutto in questo momento di congiuntura economica, e nell’accesso agli ambulatori dei centri dell’obesità. In molti casi i centri per la cura dell’obesità e la chirurgia bariatrica sono stati inseriti tra le ultime attività da far riprendere, evidenziando dal punto di vista della governance sanitaria l’ampia sottovalutazione clinica e sociale delle complicanze legate all’obesità come malattia.
L’appello
Quattordici organizzazioni impegnate in Italia nel campo dell’obesità tra cui Società Scientifiche, Network, Fondazioni, Associazioni Pazienti e di Cittadinanza chiedono al Governo un impegno istituzionale.
L’appello in dettaglio richiama l’attenzione su:
- CONSIDERARE l’obesità durante tutte le fasi dovute al COVID-19 come una priorità nazionale a livello sanitario, politico, sociale e clinico, riconoscendo che la stessa è una malattia altamente disabilitante e che rappresenta un importante fattore di rischio e di mortalità;
- RIAVVIARE urgentemente a livello ospedaliero i percorsi clinici, chirurgici e dietetico-nutrizionali per assicurare continuità assistenziale e terapeutica a tutte le persone con obesità, al fine di garantire le cure e i trattamenti appropriati per diminuire i rischi di gravi complicanze;
- REALIZZARE un piano di gestione dell’obesità a livello clinico-assistenziale di concerto con le Società Scientifiche, Fondazioni, Network, Associazioni Pazienti e di Cittadinanza impegnate sull’obesità, per affrontare le problematiche relative alla malattia, individuando obiettivi centrati sulla prevenzione, sulla diagnosi precoce, sulla gestione della malattia e delle complicanze, sull’offerta assistenziale, sull’accesso alle cure e ai trattamenti farmacologici e sul mantenimento dei volumi assistenziali, inclusi quelli della chirurgia;
- – INCREMENTARE la capacità del SSN, durante tutte le fasi della gestione dell’emergenza COVID-19, di erogare e monitorare i Servizi per la persona con obesità, con la definizione di una governance della cronicità dell’obesità attraverso l’individuazione e l’attuazione di strategie che abbiano come obiettivo la razionalizzazione dell’offerta, l’accesso alle cure e alle terapie, la sicurezza delle persone con obesità, dei medici e del personale sanitario, l’appropriatezza delle prestazioni erogate attraverso il potenziamento della rete assistenziale esistente e con il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale;
- MIGLIORARE nei percorsi di ripresa del Paese la qualità di vita, della cura e la piena integrazione sociale per le persone con obesità, comprendendone i bisogni, le problematiche economiche e sociali, attuando strategie di coinvolgimento familiare, scolastico, sociale e nell’ambiente lavorativo;
- ASSICURARE protocolli per la prevenzione dell’obesità e del rischio di contrarre il COVID-19, per la diagnosi, per il trattamento medico, farmacologico, chirurgico e riabilitativo, per modalità assistenziali più efficaci attraverso il sostegno alla ricerca, per la realizzazione di progressi nell’accesso alle cure, nella riduzione delle complicanze e, soprattutto, dei casi di morte prematura ad esse associate;
- ORGANIZZARE nei centri COVID-19 e in tutte le strutture assistenziali attività di rilevazione epidemiologica sui parametri relativi alla diagnosi dell’obesità come malattia e come fattore di rischio di mortalità a causa di COVID-19;
- DIFFONDERE le competenze, i dati e le conoscenze tra gli operatori della rete assistenziale, favorendo lo scambio continuo di informazioni per una gestione efficace ed efficiente della persona con obesità, attraverso la rilevazione di parametri clinici efficaci per una corretta diagnosi di obesità;
- PROMUOVERE l’interdisciplinarietà in ambito medico, anche attraverso la formazione di team specialistici dedicati, prestando particolare attenzione alle disuguaglianze sociali e alle condizioni di fragilità e/o vulnerabilità sociosanitaria, sia per le persone a rischio sia per quelle con obesità, e fornendo programmi di assistenza psicologica in questa fase di emergenza;
- RENDERE prescrivibili e rimborsabili gli interventi farmacologici e riabilitativi tipo EFA (Esercizio Fisico Adattato), almeno per i grandi obesi e per gli obesi sarcopenici;
- INTRODURRE in tutte le iniziative e i decreti governativi, ministeriali, regionali, degli enti locali e della protezione civile, le persone con obesità come pazienti vulnerabili e a rischio;
- INSERIRE nei tavoli di lavoro istituzionali sulla gestione della governance delle malattie croniche rappresentanti di Società Scientifiche, Network, Fondazioni, Associazioni Pazienti e di Cittadinanza impegnate sull’Obesità;
- ATTUARE urgentemente quanto previsto dalla mozione 1-00082 sull’Obesità approvata il 13 novembre 2019 dalla Camera dei Deputati, dando continuità alle iniziative parlamentari condivise da tutte le forze politiche affinché siano attuate diposizioni e atti concreti ministeriali per il riconoscimento dell’obesità come malattia di forte impatto clinico e sociale.

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