Allergia al nichel

Il nichel è un metallo pesante utilizzato per la produzione dell’acciaio, e si può quindi ritrovare in tegami e posate, bigiotteria, monete, montature degli occhiali, chiavi, maniglie delle porte, cerniere lampo e bottoni dei jeans, ecc. In quantità molto piccole si trova anche nei coloranti per il vetro, nelle tinture per capelli e nei cosmetici. E anche in alcuni alimenti, specie nei vegetali.
Circa il 10% della popolazione sviluppa una reazione allergica caratterizzata da dermatite da contatto, una patologia che produce lesioni cutanee molto simili a quelle dell’eczema. Vengono colpite soltanto le parti del corpo esposte direttamente all’allergene ed è proprio per questo motivo che si parla di dermatite allergica da contatto. Con il passare del tempo, le manifestazioni tipiche dell’allergia al nichel possono diventare molto scomode e dolorose. La loro intensità è comunque variabile in funzione del grado di allergia al nichel.
La diagnosi di allergia al nichel è subordinata alle caratteristiche delle lesioni cutanee e al recente contatto con un possibile oggetto contenente il metallo. Nei casi dubbi, comunque, è possibile ricorrere al cosiddetto patch test.
L’arma migliore è la prevenzione, basata sull’evitare il contatto con gli oggetti contenenti il metallo. In caso di reazione particolarmente violenta, è comunque possibile assumere medicinali in grado di alleviare i sintomi e accelerarne la risoluzione.
Il nichel si trova anche in diversi alimenti che assumiamo ogni giorno, sia in quanto provenienti da terreni che ne sono ricchi, sia perché viene trasferito dai contenitori in cui sono conservati.
Il contenuto di nichel nei vegetali è quattro volte superiore a quello dei prodotti animali ed è fortemente influenzato dalle concentrazioni del metallo nel terreno, varia da luogo a luogo con un aumento della concentrazione in primavera e in autunno. L’assunzione dietetica giornaliera cambia, quindi, secondo le stagioni e i consumi. Mediamente con la dieta si assumono da 300-600 μg al giorno; il fabbisogno giornaliero è di 25-35 µg, ma il ruolo del nickel nelle funzioni biologiche non è ben definito. Del nickel assunto con l’alimentazione, solo un 1-10% viene assorbito e pare che non venga accumulato in nessuna parte del corpo.
L’accurata selezione di prodotti alimentari con una concentrazione di nichel relativamente bassa, può comportarne la riduzione dell’assunzione dietetica giornaliera e quindi essere utile per la gestione dell’allergia.
Chi è certo di essere allergico al nichel deve stare particolarmente attento a limitare il più possibile l’ingestione degli alimenti a rischio e i contatti con oggetti critici per il contenuto in nichel, tendendo conto che la totale eliminazione dalla dieta di questo minerale è pressoché impossibile. Dato che può essere necessario ridurre o evitare del tutto intere categorie di alimenti, a scapito dell’assunzione raccomandata di alcuni nutrienti, è bene chiedere sempre il consiglio di un professionista.
Sono da evitare, perché ad alto contenuto di nichel:
- cacao e cioccolato;
- semi di soia;
- farina d’avena, farina di mais, farina integrale;
- noci, mandorle, arachidi;
- legumi freschi e secchi;
- rabarbaro;
- cipolle, spinaci, asparagi, pomodori;
- margarina;
- pere sia fresche che cotte;
- lievito in polvere;
- liquirizia forte;
- tonno, aringhe, crostacei, salmone e sgombro (specie se inscatolati).
Va posta attenzione anche a bevande, integratori vitaminici e a tutti i cibi in scatola.
Carne, pollame e uova sono in genere concessi facendo attenzione alle quantità e ai contenitori di conservazione. Lo stesso vale per alcuni pesci.
Vanno bene anche il latte e derivati (formaggi stagionati, ricotta e formaggi freschi, yogurt, burro).
Bisogna limitare il consumo di alcuni ortaggi come cavolfiore, cavolo, lattuga, carote; si possono consumare facendo molta attenzione: riso raffinato, farina bianca, marmellata, vino, birra, caffè, frutta fresca.
Si consiglia l’uso di pentole smaltate, in vetro, alluminio, vetroceramica.
I conservanti acidi (acido citrico del limone) e i cibi aciduli possono portare alla dissociazione del nichel dagli utensili e possono, quindi, aumentarne il contenuto nel cibo.
In alcune zone, si può verificare un accumulo di nichel nelle tubature dell’acqua durante la notte, quindi, è meglio non bere o usare per cucinare la prima acqua che esce dal rubinetto la mattina.
- Allergia alle arachidi
- Allergia alla soia
- Allergia alla frutta a guscio
- Allergia all’uovo
- Allergia a molluschi e crostacei
- Allergia al pesce
- Allergia al sesamo
- Allergia al sedano
- Allergia alla senape
- Allergia ai lupini
- Allergia alle proteine del latte
- Allergia al frumento
- Allergia al mais
- Allergia alle muffe
- Allergia agli acari della polvere
- Allergia crociata al lattice
- Allergia crociata ai pollini
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